# Design through consensus: a case study in FairCoop > Lungi dal voler essere una guida allo sviluppo in ecosistemi liquidi, l’obiettivo di questa serie di post è raccontare un'esperienza diretta di progettazione, creazione e gestione di un prodotto (il nuovo sito di faircoop) in una comunità decentralizzata e basata sul consenso e fornire dei pattern da poter utilizzare, modificare, sbugiardare e migliorare in situazioni simili. ### FairCoop tl;dr FairCoop è un ecosistema cooperativo attivo su scala globale, nato per implementare un modello economico basato su valori diversi, se non talvolta opposti, al modello economico capitalista attualmente in auge. Il cuore di FairCoop sono le assemblee aperte. Tutte le assemblee si svolgono online e sono pubbliche: ognuno può parteciparvi, proporre un punto da aggiungere all’agenda e contribuirne all’esito. Non ci sono gerarchie nè maggioranza. Le decisioni vengono prese unicamente tramite consenso, se questo non viene raggiunto in un’assemblea, la proposta slitta all’assemblea successiva, aggiornando la proposta con i dettagli sul quale si è dibattuto. Tutti i casi vengono affrontati e risolti con il dialogo. ### Le relazioni in un ecosistema distribuito Un ecosistema distribuito si ottiene quando una parte o tutti i componenti dell’ecosistema non sono accentrati in un unico spazio fisico o digitale. Non solo, un ecosistema è realmente distribuito se permette lo sviluppo della diversità a partire dai vincoli grazie al quale è nato. Nello specifico di FairCoop, le persone, i mezzi di produzione, le risorse e i dati non sono centralizzati ma bensi diffusi in una rete che si estende in tutto il mondo. Un ecosistema distribuito deve inoltre garantire un livello di autonomia decisionale, organizzativa e operativa all’interno della rete o delle sottoreti che più o meno naturalmente tendono a costituirsi. ### Il sito di FairCoop Lo sviluppo del nuovo sito web di FairCoop, rappresenta un caso di studio dove sono presenti molti elementi chiave nella vita di un ecosistema distribuito: - **Organizzazione del lavoro in modo trasparente ed inclusivo** - **Gestione del lavoro p2p e asincrono** - **Consenso gestito contemporaneamente su differenti livelli dell’ecosistema.** L’iniziativa è nata da una discussione avvenuta tra due membri dell’ecosistema (Mario ed il sottoscritto), sfociata in una proposta di ristrutturazione dell’architettura dell’informazione, della user experience, dell'interfaccia e dell’infrastruttura tecnologica del sito di FairCoop. L'obiettivo principale della nostra proposta è stato ridurre il più possibile le barriere d'ingresso per i nuovi arrivati e gestire la complessità di un ecosistema in evoluzione continua. La creazione del sito di faircoop è avvenuta attraverso una vera e propria ***narrazione collettiva.*** Un dialogo durato poco meno di 2 mesi, durante il quale tutte le parti sono state estremamente coinvolte nel portare a termine l'obiettivo nel miglior modo possibile. Mario ed io, più che i responsabili del progetto siamo stati da una parte i suoi facilitatori e dall'altra i traduttori della narrazione collettiva in codice e contenuti. Durante tutto l'arco del progetto abbiamo gestito il consenso su più livelli: le decisioni sui contenuti, il linguaggio visivo e la scelta dell'infrastruttura tecnica sono state gestite all'interno delle aree di competenza, mentre il processo generale, gli avanzamenti, le eventuali criticità e necessità che emergevano di volta in volta sono state discusse durante le assemblee generali a livello globale. Il nuovo sito di FairCoop è stato rilasciato il 4 dicembre, attualmente tradotto in 11 lingue, più arabo e russo in lavorazione. --- Sito web: [fair.coop](https://fair.coop) Github: [FairCoop Repository](https://github.com/faircoop/website) ### Conclusioni Nel prossimo articolo traccerò un elenco dei pattern che più o meno naturalmente sono emersi durante le varie fasi del lavoro.