--- title: 16 - Strumentazione per l'automazione tags: Misure info: dal video 10-28 minuto 1:01:00 description: Blocco slide 16 --- Entriamo ora in un nuovo macroblocco, ovvero quello più tecnologico. Abbiamo visto che il workflow del funzionamento delle tecniche parte sempre dall'acquisizione dei dati: è importante sapere come acquisire l'informazione. Vediamo quindi come funzionano i sensori e come possiamo trattare i segnali. # 16 - Strumentazione per l'automazione ### Riepilogo Fino ad adesso abbiamo detto perché si fa supervisione: mi permette di capire se quello che si sta facendo a livello di impianto è corretto oppure no e se tutto sta procedendo nella maniera desiderata. La diagnosi è quella parte di supervisione che si rende conto della presenza di un guasto che fa si che il processo non stia funzionando nella maniera corretta e desiderata. L'abbiamo fatta tramite modelli di processo, usando l'analisi del segnale o usando l'analisi dei dati. Siamo sempre partiti da fatto che qualcuno ci ha fornito i dati con cui andare a lavorare. ![](https://i.imgur.com/bKrjxAp.png) Siamo partiti da questo schema. Tutto quello che entra nel blocco giallo, che è il blocco di diagnosi o supervisione diagnostica, sono gli ingressi e le uscite. Gli ingressi non sono un grosso problema perchè, se il sistema è controllato, gli ingressi ce li fornisce direttamente il controllore ma le uscite bisogna che in qualche modo vengano fornite al sistema di supervisione. Per farlo, devo andare a fornire una misura tramite sensori, ovvero dispositivi che mi danno informazioni sul processo in esame. A partire da quelli, abbiamo fatto analisi con modelli di segnale, analisi con modelli di processo, abbiamo visto tutte le tecniche di rilevamento dei guasti, abbiamo visto le tecniche di diagnosi e qualcosa di prognosi. ![](https://i.imgur.com/GFA0Qom.png) ![](https://i.imgur.com/PbgBZ8J.png) ![](https://i.imgur.com/GIPUJLf.png) ![](https://i.imgur.com/azyTzxR.png) ## Introduzione ![](https://i.imgur.com/KRvpvfa.png) Quello che vediamo adesso è come collocarci nel livello di campo per andare a fare acquisizione dei dati. Oltre al fatto che è importante avere le informazioni dei sensori, tutto ciò è importante perchè dietro c'è un mercato. Vediamo l'analisi del mercato nazionale di automazione e strumentazione: quest'indagine di mercato fa vedere qual è il business (a livello di soldi che circolano) sul mercato della sensoristica sul mercato italiano, inteso sia come mercato interno che come prodotti in Italia ed esportati all'estero. L'oggetto dell'indagine sono i fatturati realizzati dalle imprese italiane del settore (imprese che hanno sede in Italia) considerano sia il mercato domestico che quello estero, distinguendo per macrocategoria di prodotto ("offerta") e per tipologia di mercati di sbocco ("domanda"). I risultati sono del 2012, ma ci servono solo per avere un'idea dei fatturati. Dal punto di vista della domanda, questi sono: * l'industria di processo: tutte le applicazioni che provvedono alla trasformazione chimico-fisica della materia prima * l'industria manifatturiera: modificazione di foggia dei materiali * edifici ad uso civile, industriali e del terziaro (pubblico e privato): domotica, home and building automation, quindi tutta la sensoristica per l'automazione degli edifici * laboratorio: strumentazione per laboratori come quelli delle università o dei centri di ricerca In termini di offerta sono stati presi in considerazione: * strumentazione industriale di misura in campo: sensori propriamente detti * strumentazione industriale di controllo di campo: termostati, pressostati... * sensori e codificatori (encoder) * analizzatori di gas * analizzatori di liquidi * valvole automatiche e di controllo per applicazioni industriali * attuatori, posizionatori ed accessori * azionamenti elettrici ed elettronici * strumentazione da quadro e da pannello locale * sistemi di controllo DCS (Distributed Control System) * sistemi di controllo * sistemi di monitoraggio ed acquisizione dati SCADA * .... ![](https://i.imgur.com/PXk0gaY.png) Il valore complessivo del mercato italiano dell'automazione e strumentazione è stato nel 2012 di 3.438 mln €. ![](https://i.imgur.com/0cYpMh1.png) Dal punto di vista dei prodotti, quelli più remunerativi sono i sistemi di controllo classici (PAC, PLC, PC). Il secondo sono la strumentazione industriale di misura di campo, mentre il terzo sono gli azionamenti elettrici. ## Processi industriali e strumentazione ![](https://i.imgur.com/AxW9N46.png) Quando abbiamo a che fare con un processo industriale, sostanzialmente siamo davanti a 4 tipologie di sottosistemi che dobbiamo considerare: * insieme degli strumenti in grado di misurare l'attività elementare di funzionamento della macchina (**sensori**) * dispositivi di attuazione (**attuatori**) * unità di elaborazione opportunamente collegate tra loro (**architettura di controllo**, PLC, DCS, PID, SCADA) * sistema di controllo tra sensori, controllo e attuatori (**reti di campo**), tra unità di controllo e supervisione (**reti di controllo**) e tra unità di controllo e gestione (**reti per l'informazione**) Noi nel corso ci concentriamo sulla sensoristica. ## Sensori per l'automazione Ormai la concezione che abbiamo dei sensori è quella di smart sensor. In realtà il sensore è qualcosa di molto più fisico, che reagisce in maniera opportuna ad uno stimolo. Il sensore, ovvero il dispositivo che metto a contatto con l'oggetto che devo misurare, è un qualcosa che mi trasforma l'energia del sistema che sto misurando. Il **sensore** è quell'elemento che, posto a contatto con il misurando, mi restituisce una trasformazione di energia dal dominio del misurando al dominio elettrico. È qualcosa che trasforma l'energia in energia elettrica. Il sensore non fa altro. La misura è uno step successivo che viene introdotto correlando la variazione dell'uscita elettrica con la variazione del misurando. Il sensore "nudo e crudo" è un dispositivo analogico che si basa su un principio fisico e che può essere realizzato con diverse tecniche costruttive. Analogamente, in triennale abbiamo sentito parlare di **trasduttore**, che è una sovraclasse di sensore, in quanto è un dispositivo che trasforma un'energia in un altro tipo di energia, non necessariamente elettrica. Un **dispositivo di misura**, che chiameremo volgarmente sensore, è un insieme di trasduttore con un elemento finale che è il sensore vero e proprio. I dispositivi di misura sono elementi fondamentali dei sistemi di controllo in retroazione: scelte inappropiate di tali dispositivi, del loro posizionamento o della modalità di installazione possono influire in maniera critica sulle prestazioni del sistema di controllo. In ogni caso, i dispositivi di misura saranno costituiti da una catena di trasformazioni (trasduttori), poi il sensore che mi trasformerà l'ultima tipologia di energia in energia di tipo elettrico e infine uno stadio di amplificazione, che permette al segnare generato dal sensore di essere trattato all'esterno (il segnale, altrimenti, sarebbe talmente piccolo che non riuscirei a comunicarlo). Nella parte industriale, i termini 'trasduttore' e 'sensore' sono usati in maniera indipendente, chiamando sensore ogni dispositivo di misura. ## Classificazione dei sensori I sensori li possiamo classificare in tre tipologie: ![](https://i.imgur.com/XsYgG7Z.png) * **in base al principio fisico**: significa che li classifichiamo in base alla legge fisica che mi trasforma un'energia in un altro tipo di energia. Avrò, ad esempio, i sensori ottici, quelli meccanici, quelli pneumatici e quelli elettrici. * **in base alla grandezza da misurare**: in base al misurando che stiamo misurando, quindi li dividiamo in sensori per misurare la lunghezza, la temperatura, la pressione, la vibrazione... * **in base al settore di destinazione**: è più industriale. Ad esempio abbiamo sensori per l'agricoltura, per la chimica, per la robotica, per il manifatturiero. Un'altra classificazione che viene spesso utilizzata è quella che divide i sensori in sensori **attivi** e **passivi**: viene utilizzata questa nomenclatura per distinguere sensori che richiedono o meno l'utilizzo di energia da una fonte esterna, al di fuori del misurando. Il sensore attivo è il sensore che ha bisogno di un'alimentazione ausiliaria per fornire un'informazione; quello passivo restituisce comunque l'informazione, prendendo parte dell'energia del misurando. Ci sono anche altri modi di classificare (che il prof. non ha detto ma sono sulle slide): ![](https://i.imgur.com/BgETtDp.png) I sensori che andiamo a vedere sono divisi per tipologia di misura e vedremo nel primo macroblocco i sensori di spostamento, livello e prossimità; poi vedremo quelli di deformazione e forza; infine vediamo la sensoristica per robot mobili ![](https://i.imgur.com/Uu5ilKq.png) Questi saranno poi divisi per principio fisico: sensori che misurano cosa diverse spesso si basano sugli stessi principi fisici. I principi di funzionamento sono importanti perchè danno ai sensori pregi e difetti: quando andiamo a scegliere il sensore dal data sheet, il principio di funzionamento ci permetterà di scegliere consapevolmente. Poi i data sheet avranno tanti sensori, anche sullo stesso principio, che differiscono per tipologia di costruzione. Dopo aver trattato i segnali, parleremo anche di filtraggio e delle tecniche di condizionamento, perchè il segnale così come esce dal sensore è inutilizzabile: il segnale deve essere comunicabile e intellegibile dagli algoritmi di diagnosi e di prognosi. ## Domande di riepilogo ❑ Descrivere le tipologie di strumentazione necessarie per la realizzazione di un sistema di automazione. ❑ Elencare i modi in cui è possibile classificare la sensoristica per l’automazione. ❑ A che cosa serve il condizionamento dei segnali? ❑ A che cosa serve il filtraggio dei segnali? ❑ Fornire le linee guida per la progettazione di un sistema di automazione.