# K (Grande Nord) appunti su un tema tecnico e drammaturgico suggerito da Diana Arbib data: 20-10-2022 compilato da: fredd radio: http://radioantidoto.org da VLC: http://radio.dyne.org/trasformatorio.mp3 ## Prime osservazioni - e' la drammaturgia che deve guidare la tecnica, quindi alcune questioni drammaturgiche vanno chiarite assieme a quelle tecniche, perche' dobbiamo capire dove e' la nostra nave, che suoni vogliamo prendere, se e' a motore o a vela, se e' in navigazione, se e' connessa al teatro e parte della performance anche come pubblico, se e' una o sono molte barche in punti diversi etc. ### Domande - Parlami del Kraken per te! (magari a voce?) - da dove viene la fascinazione per il Kraken? - culto del mostro (Kraken, Chtulu), fine di mondo, oscuro etc... - erotico (il polipo e la ragazza come nell'erotismo asiatico) vedi ad es le foto di: Daikichi Amano https://i.pinimg.com/564x/ac/e4/76/ace476544eafddda517c7dc13048ed7c.jpg - altro? - Nave o traghetto in navigazione sottocosta? - Barca da diporto? - suono o a/v - monodirezionale o in due direzioni - sincronizzato? - ## Appunti Tecnici ### Streaming Live da Nave in navigazione nel mare del nord - Se sei in vista della costa e funziona il GPS e' ok - se sei piu' distante si puo' provare con un ponte radio ma la barca si muove e comunque va a vista - potremmo semplicemente scegliere una nave che offre gia' il servizio internet (per es. nave da crociera) ### REGISTRAZIONE BINAURAL: ho una certa fascinazione per metodi hack con cui registrare binaurale... per capire a cosa mi riferisco (e' un argomento lungo) parti da qui - https://en.wikipedia.org/wiki/Binaural_recording - https://youtu.be/M_jkJWANu84 -https://www.amazon.com/Polsen-OLM-20-Omnidirectional-Lavalier-Microphone/dp/B00V92Y6EY ### GSM - se la navigazione e' sottocosta, come per es. con il postale norvegese, probabile che ci siano molti posti coperti da rete GSM ### Sistemi satellitari https://www.satmodo.com/resources/satellite-internet-at-sea/ COSTI per i sistemi satellitari https://www.satmodo.com/product-category/buy/data/global-non-polar/maritime-global-non-polar/ e costo dell'abbonamento (per megabyte) direi alto L'efficacia dipende dalle condizioni atmosferiche e dallo stato del mare (puntamento al satellite etc.) Chissa' se funziona il sistema starlink? https://hypebeast.com/2022/7/spacex-starlink-maritime-seafaring-internet-service certo che si ma solo per yacht di lusso (10000& installazione + 5000$ al mese abbonamento)https://www.starlink.com/maritime ### Sistemi radio Ponte radio dalla barca sino a terra, il problema e' risolto per es. durante le regate o per i droni (non quelli militari, quelli commerciali) https://ivcan.com/p/10w-pa-100km-airborne-video-data-link-long-range-tactical-handhold/ ethernet on radio https://ivcan.com/ethernet-radio-transceiver/ https://ivcan.com/p/15km-30km-long-distance-wireless-video-transmitter-receiver-transmission-transceiver/ ### Altro https://www.telestream.net/pdfs/customer-case-studies/cas_Harvard.pdf riprendere la coppa america https://www.ibc.org/trends/behind-the-scenes-americas-cup/7616.article - https://west4.media/en/projekte/live-broadcast-ac36/ VBAN software per trasmettere audio su ip e missarlo https://vb-audio.com/Voicemeeter/vban.htm https://github.com/quiniouben/vban ### Webcams - https://www.windy.com/-Webcams/Germany/Lower-Saxony/Borkum/Norderney:-Fino1/webcams/1378260136?53.943,-6.592,5 - https://www.fino3.de/en/news-data/webcams.html ## ROTTE ### Svalbard The most common route to reach Svalbard is to fly via Oslo, Norway to Longyearbyen on Spitsbergen Flying time is 3 hours between Oslo and Longyearbyen Longyearbyen airport is the world’s most northerly airport to receive regular scheduled flights There’s no regular boat service to Svalbard at any time of year The only way to arrive by ship is as part of an expedition cruise (9 - 14 days) - https://www.swoop-arctic.com-/svalbard/getting-there - https://www.swoop-arctic.com/cruises/svalbard - Amico compositore connesso con Slavbard: https://nl.wikipedia.org/wiki/Florian_Magnus_Maier ### Postale da Bergen - https://www.rome2rio.com/map/Bergen/North-Cape-Norway#r/Ferry-bus - https://www.havila.no/ - https://global.hurtigruten.com/destinations/norway/ ## MEDIA ### VIDEO - This video could make you seasick...Huge waves crash against a swaying oil rig, as a severe storm which swept across parts of Scotland hits the North Sea. The footage of the Borgholm Dolphin https://www.youtube.com/watch?v=D2dv57CpT-s ### Suono - Proximate underwater soundscape of a North Sea offshore petroleum exploration jack-up drilling rig in the Dogger Bank https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33379917/ Recorded during a night in August at the Farnoe-beach (Denmark)https://freesound.org/people/pulswelle/sounds/352058/ Major Rescue operation A freighter is sinking off the coast of IJmuiden. The ship has run into another ship. A major rescue operation ... https://freesound.org/people/klankbeeld/sounds/616803/ Offshore wind farm https://freesound.org/people/FonotecadeCanarias/sounds/210908/ Sailboat Sailing Interior 1 Recorded with a Sony PCMM10 below the waterline aboard my sailboat off the east coast of the US. https://freesound.org/people/AugustSandberg/sounds/252663/ Anchored boat rolling Sail boat rolling because of long waves, while anchored offshore a Croatian island. Recorded from inside one of the stern ..https://freesound.org/people/Mar.Sounds/sounds/627067/ Boa con campana da nebbia https://youtu.be/vVWIVQjYfkI ## SCIENZA - How is sound used to explore for oil and gas? https://dosits.org/people-and-sound/examine-the-earth/how-is-sound-used-to-explore-for-oil-and-gas/ - Questo mi interessa anche per la correlazione con la morte per spiaggiamento di mammiferi marini - https://www.wionews.com/world/why-do-whales-commit-suicide-answer-may-be-sonar-193807 - Carte naurtiche - https://www.toddchart.com/Category/North-Sea-South-East-and-Norway/86 - https://map.openseamap.org/ - Nord See Atlas (dutch government) https://www.noordzeeloket.nl/publish/pages/143826/north_sea_atlas_1992_part_1.pdf - Royal Institute for Maritime Research Nederlands https://www.nioz.nl/en - MARIN https://www.marin.nl/en - ROTTERDAM Offshore capital of europe https://www.rotterdammaritimecapital.com/ecosystem/offshore - The Ocean Cleanup ## Note e informazioni per il contesto drammaturgico The kraken (/ˈkrɑːkən/)[7] is a legendary sea monster of enormous size said to appear off the coasts of Norway. Kraken, the subject of sailors' superstitions and mythos, was first described in the modern age at the turn of the 18th century, in a travelogue by Francesco Negri in 1700. This description was followed in 1734 by an account from Dano-Norwegian missionary and explorer Hans Egede, who described the kraken in detail and equated it with the hafgufa of medieval lore. However, the first description of the creature is usually credited to the Norwegian bishop, Pontoppidan (1753). Pontoppidan was the first to describe the kraken as an octopus (polypus) of tremendous size,[b] and wrote that it had a reputation for pulling down ships. The French malacologist, Denys-Montfort, of the 19th century is also known for his pioneering inquiries into the existence of gigantic octopuses. The first description of the krake as "sciu-crak" was given by Italian writer Negri in Viaggio settentrionale (Padua, 1700), a travelogue about Scandinavia.[29][30] The book describes the sciu-crak as a massive "fish" which was many-horned or many-armed. The author also distinguished this from a sea-serpent.[31] ### Comics - https://www.tunue.com/product/kraken/ - https://en.wikipedia.org/wiki/Kraken_(comics) # K #ecolocation #ying #rising #nordsea #dualism #terror idea: Diana Arbib testo: Diana Arbib e Federico Bonelli data: 22/10/2022 di cui l'anima e' 11 ## Four Movements K e' un lavoro sulla storia essenziale, tramandata tante volte e diventata leggenda, vista nel momento in cui si scrive nel corpo di chi la mette in scena e nella sensibilita' di chi ne e' testimone. In sala sarà rappresentato un sogno, gli spettatori si troveranno di fronte ad una scena viva, l’immagine creata attraverso una scenografia di trasparenze diventa il supporto delle proiezioni video, il suono e la coreografia dialogheranno tra di loro, tutti i media utilizzati cercano un equilibrio, si tratta di una composizione corale che andrà a definire in scena un paesaggio suggestivo ed espressivo, si viene a creare una nuova realtà sognata. Li vogliamo raccontare, attraverso una visione onirica, gli uomini e la forza che possono esprimere. Uomini che per differenti storie e necessità si trovavano a vivere sul mare. C’era una verità e una fierezza in questa esperienza. E marinai, piccoli e soli di fronte la forza della natura, consapevoli che poteva essere un viaggio di sola andata governavano la nave, la costruivano e riparavano, la tenevano pulita. Tanti autori di musica e poesia hanno scritto dell’uomo che sfida l’immensa, crudele e mutevole natura, c’è del sublime in questa immagine. E' una dimensione antropologica che abbiamo perso? Da questo gruppo che si trova nel mare senza più confini, a bordo di un’imbarcazione che procede spinta dal vento e dalle correnti, metteremo in scena un gruppo di uomini, di marinai, affrontano l’immensità della natura. Il Kraken, la creatura inenarrabile del mito, che entra nello spettacolo come il ricordo sognato di un racconto per bambini, rende concreto e tangibile qualcosa che è senza forma e colore, il pericolo e il senso di terrore. K e' un lavoro per teatro contemporaneo multimediale: si compone di un orchestrazione di media e elementi performativi di discipline differenti contaminati gli uni dagli altri con lo scopo di integrarsi in una forma espressiva, per quanto possibile, nuova. Per fare cio' esploreremo altre due dimensioni oltre che quella della sala: l'immateriale creato dalla comunicazione digitale, di cui il visibile rappresenta adesso solo il 5%, mentre per "il resto" ci si affida, in modo che rende attuale il carattere principale del Kraken mitico al concetto di "dark web". Come si apre la nostra realta' identitaria se siamo in piu' luoghi e in piu' tempi contemporaneamente? Come interagiamo e diventiamo "carne" in questo universo al di la'? E con quali continuita' con caratteri antropologici portati dalle epoche remote? Il tema esplorato dal lavoro, nell'immaginario che lo suggerisce, e' quindi quello dell'esistenza umana tra due abissi, l'infinito sopra di noi, di un cielo senza sfere chiuse e spiriti che vegliano sulle nostre vicende e l'illimitato sotto di noi, l'abisso. Riteniamo sia la cifra dello zeitgeist attuale, investigato tramite lo spettacolo, e che ci coglie mentre navighiamo un mare scuro e freddo, il mare del nord, con le sue nebbie, le tempeste e i naufragi, spinti dalla voglia di conoscere o dall'hubris o dalla voglia di profitto o dalla necessita', allacciati assieme a indagarne le possibilita'. In questo siamo tutti, spettatori e performers, accomunati dalla finzione che ci permette di ignorarne la profondita' tellurica in cui si spalanca l'abisso. e al fondo di ogni abisso (in greco Chaos), risiede il mostro, il Kraken, Tifone, che alza gli occhi e ci legge l'anima. Il lavoro si struttura aprendo una zona temporale ibrida, nello spazio del teatro e in uno spazio remoto collegatoin streaming e realmente in navigazione. Questo tramite la connessione diretta e emozionale di due luoghi fisici distinti: una barca in navigazione nel mare del nord e contemporanemante lo spazio del teatro per suggerire un terzo spazio, immateriale, la connessione. A questa zona ibrida siamo gia' abituati. Sia tramite la connessione perpetua che dalla sincronia artificiale sempre meglio controllata dagli algoritmi delle piattaforme, e quello che proponiamo allo spettatore e' un possibile modo di dare a cio' una caratteristica mititopoietica anziche' esclusivamente intellettuale e critica, recuperando elementi dal passato. La connessione identifica per tutti i partecipanti una modalita' diversa di essere presente, tramite i due luoghi, quello corporeo e quello connesso a un performer e a un pubblico remoto. Il meta-spazio che immaginiamo, prevalentemente sonore, che diventa un prolungamento dell'essere "qui e ora" in una dimensione altra, tenue, liminale. Questi elementi aspirano a definire uno stato fisico, percettivo e emozionale ri-conosciuto dal pubblico presente. Drammaturgicamente orchestrati questi elementi si ricomporranno in due bolle di suono (in entrambi i casi; una e' remota e l'altra tangibile), popolate di personaggi visibili "in the flesh" o solo "in presenza". E questa zona ibrida deve incorporare progressivamente la rappresentazione diventando un prolungamento di uno stato interiore, poetico, sublime, terrificante, parzialmente reale in quanto corporeo e potentemente reale in quanto forma dell'immaginario. Il Kraken appunto. ### Thesis Lo spazio scenico si configura innanzitutto come spazio pratico di azioni tese al produrre di marinai/pescatori/viaggiatori sul mare. In questa fase elementi importanti sono i nodi, la nebbia cerulea, il mare calmo e nero che sia giorno o sia notte, il suono dello strumento. Homo Faber, il conquistatore, la scimmia che si pone al vertice della piramide e comincia a temere che ci sia qualcuno piu' su di lui, che lo mangia (l'immortale, il dio) e come tale (a sua immagine e somiglianza) si comporta con chi e' piu' giu' di lui nella piramide. I nodi e le corde sono forti elementi mitici. La corda doma il cavallo, il nodo e' la tecnologia che permette di dominare e costruire, ma anche di tessere, intrecciare, domare la fibra e la lana e darle forme. Il nodo e' nel libro di Kells e nella mitologia scandinava. Il mare del nord e' maschile, freddo, profondo, insidioso, nasconde segreti imperscrutabili, e viene navigato da conoscitori di labirinti (il labirinto e' il simbolo per il quale si riconoscono lgli antichi appartenenti alla gilda dei navigatori norreni). In ogni labirinto, seppure conosciuto a memoria, si nasconde un minotauro, un animale/uomo, predatore di uomini. La superfice del mare e' liberta' (posso muovermi in tutte le direzioni) ma anche limite (non posso vivere sott'acqua, non posso vivere nello spazio) La navigazione e' la metafora della vita. Nel mare del nord: Pitea il mentitore, San Brendano e i suoi monaci alla ricerca dell'ultima thule. Una cifra dell'estetica di tutti i movimenti e' ingresso dell'elemento terrificante. ### Antitesis? Il Kraken, il mostro marino grande come un isola, la paura dell'abisso, la conquista o la morte, (Durer il cavaliere, la morte e il diavolo) la morte come strumento di dominio. Il mostro invincibile ha 8 tentacoli (come l'infinito), parla una lingua che l'umano non puo' capire (come Chtulu), appartiene all'inconscio in cui non solo ci sono io, ma anche l'altro e anche la moltitudine di ogni altro che e' vivo, morto o vivra', di ogni essere vivente che ha partecipato alla coscienza della terra e del mare. Il Kraken e' piovra perche' la piovra e' intelligenza aliena, di una specie incomprensibile per la scimmia, in cui cioe' non riesce a proiettare alcuna corrispondenza del suo linguaggio (logos). Il labirinto puo' essere mandato a memoria ma anche puo' essere costruito da una formula che lo genera (la sua chiave). Il labirinto e' un elemento femminile, come lo e' anche l'ascia doppia (labiris) e la rotta, che si riallaccia (dentro e fuori la metafora) al nodo. ### Chatarsis Il chaos e' maestro di trasformazione. Respiro. In profondita' il marinaio non muore ne si dissolve ma respira di un respiro differente. La balena e' il mammifero che e' tornato al mare dopo aver camminato sulla terra. Quello che vediamo e' un movimento analogo, analogico, permesso dalla nascita "in utero" di una coscienza di altro tipo. Dio ha fatto si che giona fosse inghiottito dalla balena. Al mostro si sostituisce l'animale, che ha appunto anima. Giona e la Balena sono la stessa cosa perche' entrambi sono respiro. il grande freddo, la citrinitas (fase gialla dell'opera in alchimia). Non un vero punto di arrivo ma una progressiva perdita di albedo del bianco. La perdita di orientamento e' parte di un destino peggiore della morte ne conseguira'. ### A new order? E' possibile spostare tutti in un luogo emozionale in cui tutti sono uno, le persone presenti, con i loro mostri e i loro dei, le persone lontane sul mare di notte, i performers incatenati alla drammaturgia dello spettacolo, e spostare la nozione del tempo da una linearita' matematica e una complessita' multipla e granulata dove non sia piu' centrale il principio di causalita'? E poi pian piano ricrearlo liberato dai suoi vincoli orizzontali (produttivita', sopravvivenza, dominio) tramite una visione alta e bassa allo stesso tempo che poi riporta tutto\ ## Situazioni ### Il teatro moltitudine, teatro black box, performers uomini, pubblico seduto, audio multidimensionale (possibilmente ottofonico), proiezioni, videoscenografie, ologrammi etc. A riva ### La barca testimoni spettatori, il femminile, il nascosto, il pericoloso reale, il remoto, il buio, il suono in navigazione a largo connessa via RF a terra a un accesso a rete interrnet che permette di mettere in contatto audio/dati i due luoghi e se il trasmettitore della barca manda suono riceve video+audio e viceversa quello della sala manda video e riceve suono (dalla barca) a cui aggiunge suono della sala **Abisso** Nel corso della vita le persone si trovano a essere colpite da dolori inevitabili. Lutti, relazioni lacerate, malattie inguaribili, difficolta socio economiche. Una serie di avvenimenti che si abbattono in modo incontrollabile sulla propria esistenza, un succedersi di eventi non modificabili che portano l’individuo a piombare nell’abisso. L’abisso è il simbolo di tutto ciò che è oscuro e con la sua profondità rappresenta il caos e l’incomprensibile. La vertigine e lo spaesamento che si prova di fronte ad esso, il senso di solitudine, quando si osserva la sua profondità smisurata. L’oscurità che conserva nel suo silenzio quello che c’è di più misterioso e arcano. l’abisso rappresenta il pericolo, ma diventa anche il luogo più libero dove poter cogliere gli eterni spiragli di luce per trascendere se stessi. In questa installazione multimediale l’abisso viene rappresentato come un abisso marino l’abisso leggendario dove si celano spaventose creature, il luogo da cui non non si risale. Tentare di suscitare questo senso di disagio, lasciare lo spettatore adagiato in un tempo che rimane eterno, difronte l’acqua che nella sua ostinata ripetizione diventa statica, tentare di accompagnare il pensiero al principio di una riflessione personale e profonda. ![](https://i.imgur.com/HA5QDys.png) **Scenografia** https://www.peroni.com/scheda.php?id=52206&idCat=24 ![](https://i.imgur.com/Msoidzd.jpg) ## peoesia riferimenti https://it.wikipedia.org/wiki/Kalevala### Finlandia Kalevala ### Norvegia ### Svezia ### Danimarca ### A\Islansda La Hrólfs saga Gautrekssonar è una saga norrena messa per iscritto in Islanda nel XIII secolo. Tratta di una regina guerriera e di un uomo che la chiede in moglie rischiando la pelle due volte https://it.wikipedia.org/wiki/Hr%C3%B3lfs_saga_Gautrekssonar ### Altri Bēowulf (pronuncia inglese antica: [ˈbeːəwʊɫf], pronuncia inglese moderna: [ˈbeɪəˌwʊlf][1]) è un poema epico anonimo, scritto in una variante sassone occidentale dell'anglosassone (o inglese antico). La datazione è tuttora incerta, tuttavia gli indizi più significativi finora raccolti dagli studiosi tenderebbero a collocarla attorno alla metà dell'VIII secolo. Con i suoi 3182 versi, è il più lungo poema anglosassone; è giunto attraverso un unico manoscritto, il Cotton Vitellius, conservato alla British Library. Il titolo Beowulf (dal nome dell'eroe del poema) fu attribuito a quest'opera a partire dal XIX secolo. Non è stato tramandato nelle fonti nordiche nessun racconto che corrisponda a quello del Beowulf; è dunque possibile che l'autore del poema inglese antico abbia rielaborato autonomamente materiale leggendario di origine nordica, creando un'opera originale sulla base di un patrimonio tramandato oralmente. Infatti sebbene sia un poema inglese, si tratta di uno dei più famosi poemi della storia su una ambientazione norrena, che ha poi ispirato centinaia di altri autori di genere epico e fantasy, come per esempio J. R. R. Tolkien. Anthony Burgess osserva che Beowulf è essenzialmente una storia di guerrieri; più precisamente, rappresenta l'unico esempio di poema epico completamente basato sull'archetipo dello scontro fra l'eroe e il mostro (San Giorgio e il drago). # Concept **Descrizione** L’idea è la leggenda, la tramandazione orale, e la fascinazione è la leggenda del Kraken che in se racchiude dei grandi arcani, l’abisso, la perdita e la morte. Kraken è un lavoro per teatro contemporaneo multimediale: si compone di un orchestrazione di media e elementi performativi di discipline differenti contaminati gli uni dagli altri con lo scopo di integrarsi in una forma espressiva, per quanto possibile, nuova. Sarà rappresentato un sogno, gli spettatori si troveranno di fronte ad una scena viva, l’immagine creata attraverso una scenografia di trasparenze diventa il supporto delle proiezioni video, il suono e la coreografia dialogheranno tra di loro, tutti i media utilizzati cercano un equilibrio, si tratta di una composizione corale che andrà a definire in scena un paesaggio suggestivo ed espressivo, si viene a creare una nuova realtà sognata. Raccontare attraverso una visione onirica gli uomini e la forza. Uomini che per differenti storie e necessità sceglievano questa vita, quella dell’esplorazione dei mari. C’era una verità e una fierezza in questa esperienza. Facendo questa scelta si trovavano piccoli e soli di fronte la forza della natura, consapevoli che poteva essere un viaggio di sola andata. Tanti autori di musica e poesia hanno scritto dell’uomo che sfida l’immensa, crudele e mutevole natura, c’è del sublime in questa immagine. Trovandosi nel mare senza più confini, a bordo di un’imbarcazione che procede spinta dal vento e dalle correnti, un gruppo di uomini, di marinai, affrontano l’immensità della natura. Il Kraken, la creatura inenarrabile, rende concreto e tangibile qualcosa che è senza forma e colore, il pericolo e il senso di terrore. Questo spettacolo vuole rappresentare un momento, un periodo storico, un racconto che nel tempo si è ripetuto, di bocca in orecchio, attraversando il mondo e i popoli. In quel tempo l’uomo affrontava l’ignoto e la morte senza guardarsi indietro, mentre adesso viviamo in una società che ha paura di tutto, una società ipocondriaca, che ha dimenticato la propria forza; le battaglie fatte per raggiungere un briciolo di libertà. Una società capace di farsi togliere la libertà per paura. Il tema esplorato dal lavoro e nell’immaginario che lo suggerisce e’ quello dell’esistenza umana tra due abissi, l’infinito sopra di noi, di un cielo senza sfere chiuse e spiriti che vegliano sulle nostre vicende e un'altra, l’illimitato sotto di noi, l’abisso. La cifra dello zeitgeist attuale, investigato tramite lo spettacolo ci coglie mentre navighiamo un mare scuro e freddo, il mare del nord, con le sue nebbie, le tempeste e i naufragi, spinti dalla necessita’ e dal mito allacciati assieme a indagarne le possibilita’. In questo siamo tutti - spettatori e performers- accomunati dalla finzione che ci permette di ignorare la profondità tellurica in cui si spalanca l’abisso. Al fondo di ogni abisso (in greco Chaos), risiede il mostro, il Kraken, Tifone. Il lavoro si struttura aprendo una zona temporale ibrida tramite la connessione diretta e emozionale di due luoghi fisici distinti: una vera barca in navigazione nel mare del nord e lo spazio buio e accogliente del teatro. Ad operare in questa zona siamo altresì abituati, tramite la connessione perpetua e per mezzo dalla sincronia controllata dagli algoritmi delle piattaforme. Quello che proponiamo e’ un possibile modo di dare a ciò una prospettiva mitopoietica anziché esclusivamente intellettuale e critica. Questa connessione identifica per tutti i partecipanti una modalità diversa di essere presente, tramite i due luoghi, quello corporeo e quello connesso. Un performer e un pubblico remoto, si specchiano in un luogo altro che diventa un prolungamento dell’essere qui e ora in una dimensione sfocata e interdipendente. Questi elementi aspirano a definire uno stato fisico, percettivo e emozionale. Drammaturgicamente orchestrati si ricomporranno in due bolle di suono (in entrambi i casi, una è remota e una tangibile, popolate di personaggi/persone visibili o comunque interagenti che realmente vivono nel loro tempo/spazio. Queste due alterità in relazione sono però non soltanto parti di un dualismo schietto, ma immerse nello spazio dematerializzato e acausale, immaginato e teletrasmesso della loro connessione. E questa zona ibrida deve incorporare progressivamente la rappresentazione diventando un prolungamento di uno stato interiore, poetico, sublime, terrificante. **Leggenda/racconto** Le leggende ripetute e tramandate oralmente, nel tempo e nel passaggio di persona e di paese, subiscono delle piccole variazioni che, chiameremo “varianti imperfette”. La ripetizione nello spettacolo, diviene elemento narrativo e drammaturgico, grazie alle sue “varianti imperfette”. Voci diverse, lingue differenti, narrano la storia che nella sua ripetizione, cambia un pò ogni volta, restituendo allo spettacolo finali differenti. Un lavoro delicato, di equilibri. Dovremmo ripetere, ma senza perdere il filo del racconto, per questo la lingua parlata che, dovrà emergere sarà sempre quella del paese dove lo spettacolo avrà luogo, rendendo il racconto sempre com- prensibile. Saranno utilizzate le registrazioni, realizzate nel territorio ospitante, dove lo spettacolo sarà replicato. **Ambientazione sonora** L’aspetto musicale sarà composto e sviluppato su differenti livelli. Una parte ricca di rumori tangibili, realizzata in parte dal vivo, attraverso la rielaborazione elettronica in tempo reale, con il supporto di un’orchestrazione virtuale e dall’altra la genesi musicale dello spettacolo, trarrà fonte creativa dalla musica contemporanea occidentale, dall'improvvisazione radicale e dalla ricerca elettroacustica. In scena sarà eseguita una performance musicale e fisica dell'artista Lili Refrain, la voce, le percussioni e la chitarra vengono campionate per creare un'orchestrazione in tempo reale, divenendo un'immagine evocativa dell'immaginario norreno in cui il Kraken esiste. Sarà poi sviluppato di replica in replica, un "discorso" sonoro legato al racconto leggendario e di superstizione dei luoghi ospitanti, si chiederà ai referenti dei teatri una collaborazione per individuare dove poter eseguire delle registrazioni, recarsi quindi presso case di riposo o altri luoghi per individuare degli anziani/e disposti a raccontare una o più leggende popolari o altre memorie locali nella loro lingua madre, le registrazioni diverranno materiale sonoro per lo spettacolo oltre a diventare un documento e memoria per il territorio stesso, i racconti verranno conservati e archiviati in uno spazio nel web reso pubblico e fruibile. **Ambientazione video** Viene proposto uno spettacolo multimediale, il video avrà un ruolo scenografico importante, la scena accoglie un allestimento sviluppato su più stratificazioni di tulle e schermi, l'altezza, la larghezza e la profondita della scatola scenica viene allestita nella volontà di creare uno spazio immersivo per gli spettatori e i danzatori. Il video assume due ruoli fondamentali, il primo è quello di luce viva in continuo movimento ed evoluzione che illuminerà la scena, oltre all'ausilio delle luci/fari viene quindi data priorità alle luci sviluppate con i video proiettori, non esiste luce statica in natura, la luce che illumina è in continuo movimento e vibrazione. Il secondo aspetto sviluppato è quello del video che racconta: il mare, i volti, le corde, le navi, gli abissi, il Kraken. Delle immagini concrete che si susseguono, ogni video suonerà in scena, la rappresentazione visiva prende forma attraverso il suono e rumore, tutti i media sono collegati e dialogona costantemente tra loro. La storia prende vita interagendo con la scenografia e con il racconto. **Corpo/danza** In scena saranno presenti più danzatori, la coreagrafia è affidata alla Direzione di Anna Basti. Attraverso i movimenti, le traslazione dei danzatori, viene definito lo spazio. Ogni gesto e relazione tra i corpi mette in risalto la severità, la disciplina e la forza di questi uomini, tutto converge dentro un unico schema che genera coralità. Una coralità che produce un unico essere che si muove unito per contrastare l'immensa forza del Mare e della tempesta e degli abissi che celano il mostro. Il suono, il video, il corpo e l’ambiente sono elementi vivi e orchestrati in tempo reale durante la messa in scena. Nella ricerca del movimento, il danzatore è immerso nella realtà circostante, è ben radicato a essa, alle radici dalle quali nasce e si sviluppa. E' pertanto essenziale che i danzatori trovino allestito uno spazio prove che li che li possa portare già dai primi momenti all'interno dell'aspetto multimediale. Lo spettacolo che vogliamo mettere in scena si compone come una stratificazione continua tra suono, corpo e immagine. **PUNTI DA SVILUPPARE RICHIESTI NEL BANDO** **Qualità artistica** La ricerca su sull'accesso ad elementi "extratemporali" da recuperare attraverso la connessione di due luoghi e' una ricerca innovativa per se, con alcuni precedenti importanti. - Simon mc. Burney e il teatre de la Complicite' (UK) - FC Bergman (BE) - Gob Squad (UK) - Rimini Protokoll (DE) **Qualità artistica del progetto** **Allestimento (descrizione)** ? **Autore** ? **Nuova produzione: SI** **Modalità di esibizione e di incontro con il pubblico** Il progetto prevede di attirare a teatro pubblici nuovi. Per fare cio' esistono piu' elementi. Il primo consioste nella la raccolta e la ricerca delle varianti imperfette, che e' un elemento cruciale della costruzione dello spettacolo. Un altro molto importante e' la realizzazzione del terzo spazio (che sussiste in streaming ed e' fruibile tramite piattaforma in diretta). Il terzo e' la partecipazione attiva come "testimone" nella barca in mare, all'evento performativo remoto. **Linguaggio artistico** descrizione ? **Multidisciplinarietà** ? **Contaminazione creativa tra le diverse culture** ? **Curriculum del soggetto proponente** Santasangre è un progetto di ricerca artistica che nasce a Roma alla fine del 2001. Espressione di un collettivo eterogeneo per formazione e personalità, i Santasangre iniziano il loro percorso con la volontà di indagare quello spazio vuoto, quella frattura che esiste oltre il linguaggio definito. Attraverso nuove forme e diversi contenuti, avviano processi di contaminazione espressiva lungo un asse trasversale capace di toccare i più significativi linguaggi artistici e performativi come il video, la musica, il corpo e l'estetica degli ambienti. La necessità che diviene il motore del lavoro dei Santasangre si spinge oltre ogni settorialità, oltre ogni esperienza complementare per concretizzarsi in un azzardo di linguaggi ampliati, sincretici e sovrapposizioni di segni. La linea che sempre distingue la progettualità del collettivo si articola in una direzione di interferenza con il presente, nelle infinite possibilità che il linguaggio artistico possiede. Partecipano al Romaeuropa Festival, al Grec di Barcellona, al Noorderzon di Groningen, al Festival Temps d’Images di Varsavia, all’Eurokaz di Zagabria, al Drodesera, al Festival delle Colline Torinesi, di Santarcangelo, Castrovillari e Polverigi, alle stagioni del Sophiensaele di Berlino, della Ferme du Buisson di Parigi e dei Teatri Stabili d’Innovazione di Napoli, Pescara, Bari, Udine, alla Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo, ed anche ad Es.terni, Short Theatre, Opera Prima, Crisalide, Enzimi e Ipercorpo. Sostenuti nelle produzioni di spettacoli dal Romaeuropa Festival, da Drodesera>Centrale Fies, dal Festival della Colline Torinesi, da Fabbrica Europa, dal Programma Cultura della Comunità Europea progetto Focus on Art and Sciente in the Performing Arts e da Bassano OperaEstate Festival. Ricevuto il contributo dal MiBAC nel settore danza nell’anno 2012. ****PREMI**** Premio Ubu 2009/Premio Speciale e della menzione speciale per la sperimentazione dei linguaggi Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2006 e Nuove Creatività 2008 dell’ETI. **EDIZIONI** Iperscene a cura di Mauro Petruziello – collana spaesamenti di Paolo Ruffini Hic sunt leones a cura di Graziano Graziani – collana spaesamenti di paolo Ruffini Teatri del tempo presente a cura di Andrea Nanni (tutte le edizioni sono editoria e spettacolo) Art’o 27- Cultura e politica delle arti sceniche direzione di Gianni Manzella Aksè.Vocabolario di una comunità teatrale a cura di Mauro Petruziello-l’arboreto Edizioni **LINK VIDEO INTEGRALI** Gravure_ I°quadro Gravure_le chevalier II°quadro Konya concerto Konya Harawi Bestiale Improvviso Seigradi Sincronie di errori non prevedibili Framerate 0_primo esperimento Per tutti i video Vimeo la password è https://youtu.be/GReYWcxppKg https://youtu.be/HdSOjxQhBU0 https://vimeo.com/73180081 https://vimeo.com/88600860 http://vimeo.com/54822437 http://vimeo.com/19053822 http://vimeo.com/19059131 http://vimeo.com/19081447 http://vimeo.com/19083703 **Direzione artistica**: Diana Arbib, regista e artista multimediale, inizia la sua ricerca attraverso lo studio della scenografia teatrale e cinematografica. Ideatrice di spettacoli e installazioni, continua a perfezionare il progetto di drammaturgia multimediale, nel quale i differenti elementi; Il corpo reale e l’immagine, il video come luce animata e viva, il suono e l’ambiente, sono in continuo movimento e alla ricerca di un equilibrio, un’orchestrazione a servizio dell’idea, per una regia multimediale. Co-fondatrice del collettivo di ricerca artistica “santasangre”. Conduce workshop all’Istituto Europeo di Design e IUAV di Venezia, dal 2019 assume il ruolo di docente del corso Installazione Multimediale presso l’Accademia di Bella Arti di Roma. ISTRUZIONE E FORMAZIONE **Qualità del personale artistico** e tecnico coinvolto nella produzione: (elenco e breve curriculum) **Interventi di educazione e promozione presso il pubblico realizzati anche attraverso rapporti con università e scuole per l’avvicinamento dei giovani: Tipo di intervento Scuola/Università Luogo Data Ottenimento di premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali:** Nel BOX “Potenzialità del mercato di riferimento” deve essere riportato in particolare, in modo concreto e appropriato il PIANO DI COMUNICAZIONE previsto dal progetto e in particolare: (sito internet, campagna di comunicazione, nuovi media e social network, dirette streaming degli spettacoli, ecc.) **Processo creativo e produzione:** - Confronto con tutte le professionalità artistiche e creative coinvolte. - Sviluppo bozzetti scenici, studio dei materiali scenografici per video proiezioni e scenografia. - Ricerca sul movimento del corpo, coreografia corale, marinai. - Raccolta e sviluppo materiali: riprese e montaggio video, registrazioni audio vocali e di ambiente. - Registrazioni che coinvolgono la comunità locale, voci che narrano leggende. - Prime prove di allestimento scenico, sviluppo scenografico. - Studio e messa in opera collegamento con l'imbarcazione streaming live. - Allestimento scena e prove dello spettacolo. # Di seguito. quello che sta scritto sul bando ## CONCEPT La leggenda del Kraken, che in se racchiude dei grandi arcani, l’abisso, la perdita e la morte, e' l'idea portante dello spettacolo che vogliamo portare in scena. L'idea e' unita ad una forte fascinazione del nostro modo di concepire il teatro per la leggenda in quanto tale, e per la sua capacita' di innescare processi di evoluzione e trasformazione, anche radicali, nella societa'. Kraken è un lavoro per teatro contemporaneo multimediale e si propone di evolvere in un contesto internazionale e europeo. Si compone di un orchestrazione di media e elementi performativi di discipline differenti contaminati gli uni dagli altri con lo scopo di integrarsi in una forma espressiva, per quanto possibile, nuova. Sarà rappresentato un sogno, gli spettatori si troveranno di fronte ad una scena viva dove l’immagine creata attraverso una scenografia di trasparenze diventa il supporto delle proiezioni video mentre il suono e la coreografia dialogheranno tra di loro. Tutti i media utilizzati cercano un equilibrio fragile tra le loro diverse potenzialita' tradizionalmente utilizzate e quelle presenti in scena. Tutta la ricerca aspira ad una composizione corale per definire in scena un paesaggio suggestivo ed espressivo che chiamiamo "una nuova realtà sognata". Kraken raccontera', attraverso la sua peculiare sequenza di visioni oniriche, gli uomini e la forza. Uomini che per differenti storie e necessità navigarono nella propria vita. Storie che appartengono al sentimento dell’esplorazione dei mari. C’era una verità e una fierezza in questa esperienza; facendo questa scelta si trovavano piccoli e soli di fronte la forza della natura, consapevoli che poteva essere un viaggio di sola andata. Tanti autori di musica e poesia hanno scritto dell’uomo che sfida l’immensa, crudele e mutevole natura, c’è del sublime in questa immagine. Nel mare senza più confini, a bordo di un’imbarcazione che procede spinta dal vento e dalle correnti, un gruppo di uomini, di marinai, affrontano l’immensità della natura. Il Kraken, la creatura inenarrabile, sussurrata, rendera' concreto e tangibile qualcosa che è senza forma e colore, il pericolo e il senso di terrore. Questo spettacolo vuole rappresentare un momento, un periodo storico, un racconto, che nel tempo si è ripetuto, di bocca in orecchio, attraversando il mondo e i popoli, con meraviglia, trionfo o dolore. In quel tempo l’uomo,ci racconta, affrontava l’ignoto e la morte senza guardarsi indietro. Adesso viviamo in una società che ha paura di tutto, una società ipocondriaca, che ha dimenticato la propria forza o che comunque la nasconde. Ha dimenticato le battaglie fatte nel tempo per raggiungere un briciolo di libertà. Ci si presenta come una società capace di farsi togliere la libertà per paura, appunto, di nuovi mostri,che si nutrono di racconto come il Kraken. Guardare indietro e ricordare attraverso la messa in scena un tempo in cui si viveva sfidando la morte e la natura e'una delle componenti della nostra ricerca per questo spettacolo. Il tema esplorato dal lavoro e nell’immaginario che lo suggerisce e’ anche quello dell’esistenza umana tra due abissi, l’infinito sopra di noi, un cielo senza sfere chiuse e spiriti che vegliano sulle nostre vicende, e l’illimitato sotto di noi, l’abisso. E' una cifra dello zeitgeist attuale, investigato tramite lo spettacolo, che ci coglie mentre navighiamo un mare scuro e freddo, il mare del nord, con le sue nebbie, le tempeste e i naufragi. Siamo spinti dalla necessita’ e dal mito, allacciati assieme a indagarne le possibilita’. In questo mare siamo tutti, spettatori e performers, accomunati dalla finzione quotidiana, che ci permette di dimenticare la profondità tellurica in cui si spalanca l’abisso. E al fondo di ogni abisso (in greco Chaos), risiede il mostro, il Kraken, Tifone, indicibile. Il lavoro si strutturera' aprendo una zona temporale ibrida ottenendo ad arte una connessione diretta e emozionale di due luoghi fisici distinti: una vera barca in navigazione nel mare del nord e lo spazio del teatro. Durante lo spettacolo viene realizzato un collegamento streaming dal vivo con l'imbarcazione in navigazione. Consentira' uno scambio, in scena, arriveranno i suoni e le immagini di quel luogo, imprevedibile poiche' reale. Il mare arrivera' in teatro e al mare arriveràato dall'apparire, teatricamente "in presa diretta" cio' che succede in teatro. A questa zona ibrida, determinata dalla plurivocita' del mondo connesso siamo gia' abituati. Sia a causa della connessione perpetua e dall'esperienza del videogame in rete che dalla sincronia controllata dagli algoritmi delle piattaforme, che orchestra l'incontro con il prodotto o con l'idea o la persona in maniera solo apparentemente "casuale". Quello che ci proponiamo è un possibile modo di dare a questo stesso tempo "connesso" una caratteristica mitopoietica, anziché trattarlo esclusivamente da un punto di vista intellettuale e critico. Questa connessione identifichera' per tutti i partecipanti una modalità diversa di essere presente, tramite i due luoghi, quello corporeo e quello connesso. Lo stato fisico, percettivo e emozionale che viene a crearsi, il nostro quotidiano essere e essere connessi dienta uno dei capisaldi dell'esperienza dello spettacolo. Drammaturgicamente orchestrati questi elementi si ricomporranno in due bolle di suono (in entrambi i casi, una è remota e una tangibile. Visione e spazio verranno popolate di personaggi/persone visibili o altrimenti percepibili che realmente vivono nel loro tempo/spazio. E questa zona ibrida deve incorporare progressivamente la rappresentazione per tre pubblici contemporaneamente: i partecipanti, il pubblico in sala e il pubblico che ascolta dalla rete, diventando, nella nostra stringente direttiva di ricerca, un prolungamento di uno stato interiore, poetico, sublime, terrificante. Kraken e' anche un lavoro sulla storia essenziale, tramandata tante volte e diventata leggenda, vista nel momento in cui si scrive nel corpo di chi la mette in scena e nella sensibilita' di chi ne e' testimone. In sala sarà rappresentato un sogno, gli spettatori si troveranno di fronte ad una scena viva, l’immagine creata attraverso una scenografia di trasparenze diventa il supporto delle proiezioni video, il suono e la coreografia dialogheranno tra di loro, tutti i media utilizzati cercano un equilibrio, si tratta di una composizione corale che andrà a definire in scena un paesaggio suggestivo ed espressivo, si viene a creare una nuova realtà sognata. Li vogliamo raccontare gli uomini e la forza che possono esprimere. Il punto di partenza sono gli uomini che per differenti storie e necessità si trovavano a vivere sul mare nel passato. C’era una verità e una fierezza in questa esperienza. E marinai, piccoli e soli di fronte la forza della natura, elaboravano un arte della forza, consapevoli che poteva essere un viaggio di sola andata governavano la nave, la costruivano e riparavano, la tenevano pulita la trasformavano in casa. Tanti autori di musica e poesia hanno scritto dell’uomo che sfida l’immensa, crudele e mutevole natura, c’è del sublime in questa immagine e quindi anche del terrificante. E' una dimensione antropologica che abbiamo perso? Il Kraken, la creatura inenarrabile del mito, che entra nello spettacolo come il ricordo sognato di un racconto per bambini, rende concreto e tangibile qualcosa che è senza forma e colore, questo pericolo e il senso di terrore. ### Multimedialita' (perche' ripetiamo?) K e' un lavoro per teatro contemporaneo multimediale: si compone di un orchestrazione di media e elementi performativi di discipline differenti contaminati gli uni dagli altri con lo scopo di integrarsi in una forma espressiva, per quanto possibile, nuova. Per fare ciò esploreremo altre due dimensioni oltre che quella della sala: l'immateriale creato dalla comunicazione digitale, di cui il visibile rappresenta adesso solo il 5%, mentre per "il resto" ci si affida, in modo che rende attuale il carattere principale del Kraken mitico al concetto di "dark web". - Come si apre la nostra realtà identitaria se siamo in più luoghi e in più tempi contemporaneamente? - Come interagiamo e diventiamo "carne" in questo universo al di la'? - E con quali continuita' con caratteri antropologici portati dalle epoche remote? dal punto di vista tecnico risolveremo diverse questioni non banali riguardo - coordinamento di due performance di cui una remota - lavoro multimediale presentato in ambiente marino (la barca innavigazione) - la resa in entrambe le situazioni di contenuti spettacolari e dramaturgici ### Leggenda/racconto Le leggende ripetute e tramandate oralmente, nel tempo e nel passaggio di persona e di paese, subiscono delle piccole variazioni che, chiameremo “varianti imperfette”. La ripetizione nello spettacolo, diviene elemento narrativo e drammaturgico, grazie alle sue “varianti imperfette”. Voci diverse, lingue differenti, narrano la storia che nella sua ripetizione, cambia un pò ogni volta, restituendo allo spettacolo finali differenti. Un lavoro delicato, di equilibri. Dovremmo ripetere, ma senza perdere il filo del racconto, per questo la lingua parlata che, dovrà emergere sarà sempre quella del paese dove lo spettacolo avrà luogo, rendendo il racconto sempre comprensibile. Saranno utilizzate le registrazioni, realizzate nel territorio ospitante, dove lo spettacolo sarà replicato. ### Collegamento straeming esperimento multimediale Il lavoro si struttura aprendo una zona temporale ibrida, nello spazio del teatro e in uno spazio remoto collegato in streaming e realmente in navigazione. Questo tramite la connessione diretta e emozionale di due luoghi fisici distinti: una barca in navigazione nel mare del nord e contemporaneamente lo spazio del teatro per suggerire un terzo spazio, immateriale, la connessione. A questa zona ibrida siamo gia' abituati. Sia tramite la connessione perpetua che dalla sincronia artificiale sempre meglio controllata dagli algoritmi delle piattaforme, e quello che proponiamo allo spettatore e' un possibile modo di dare a ciò una caratteristica mitopoietica anzichè esclusivamente intellettuale e critica, recuperando elementi dal passato. La connessione identifica per tutti i partecipanti una modalità diversa di essere presente, tramite i due luoghi, quello corporeo e quello connesso a un performer e a un pubblico remoto. Il meta-spazio che immaginiamo, prevalentemente sonore, che diventa un prolungamento dell'essere "qui e ora" in una dimensione altra, tenue, liminale. Questi elementi aspirano a definire uno stato fisico, percettivo e emozionale riconosciuto dal pubblico presente. Drammaturgicamente orchestrati questi elementi si ricomporranno in due bolle di suono (in entrambi i casi; una e' remota e l'altra tangibile), popolate di personaggi visibili "in the flesh" o solo "in presenza". E questa zona ibrida deve incorporare progressivamente la rappresentazione diventando un prolungamento di uno stato interiore, poetico, sublime, terrificante, parzialmente reale in quanto corporeo e potentemente reale in quanto forma dell'immaginario. Il Kraken appunto. Vogliamo creare una collaborazione con un ente o altro spazio nella città di Bergen in Norvegia. La cura artistica e tecnica del collegamento e affidata a Federico Bonelli. ### Ambientazione sonora L’aspetto musicale sarà composto e sviluppato su differenti livelli. Una parte ricca di rumori tangibili, realizzata in parte dal vivo, attraverso la rielaborazione elettronica in tempo reale, con il supporto di un’orchestrazione virtuale e dall’altra la genesi musicale dello spettacolo, trarrà fonte creativa dalla musica contemporanea occidentale, dall’improvvisazione radicale e dalla ricerca elettroacustica. In scena sarà eseguita una performance musicale e fisica dell’artista Lili Refrain, la voce, le percussioni e la chitarra vengono campionate per creare un’orchestrazione in tempo reale, divenendo un’immagine evocativa di un immaginario norreno. Sarà poi sviluppato di replica in replica, un “discorso” sonoro legato al racconto leggendario e di superstizione dei luoghi ospitanti, si chiederà ai referenti dei teatri una collaborazione per individuare dove poter eseguire delle registrazioni, recarsi quindi presso case di riposo o altri luoghi per individuare degli anziani/e disposti a raccontare una o più leggende popolari o altre memorie locali nella loro lingua madre, le registrazioni diverranno materiale sonoro per lo spettacolo oltre a diventare un documento e memoria per il territorio stesso, i racconti verranno conservati e archiviati in uno spazio nel web reso pubblico e fruibile. La composizione sonora dello spettacolo è affidata al compositore Dario Salvagnini ### Ambientazione video Viene proposto uno spettacolo multimediale, il video avrà un ruolo scenografico importante, la scena accoglie un allestimento sviluppato su più stratificazioni di tulle e schermi, l’altezza, la larghezza e la profondita della scatola scenica viene allestita nella volontà di creare uno spazio immersivo per gli spettatori e i danzatori. Il video assume due ruoli fondamentali, il primo è quello di luce viva in continuo movimento ed evoluzione che illuminerà la scena, oltre all’ausilio delle luci/fari viene quindi data priorità alle luci sviluppate con i video proiettori, non esiste luce statica in natura, la luce che illumina è in continuo movimento e vibrazione. Il secondo aspetto sviluppato è quello del video che racconta, il mare, i volti, le corde, le navi, gli abissi, il Kraken. Delle immagini concrete che si susseguono, ogni video suonerà in scena, la rappresentazione visiva prende forma attraverso il suono e rumore, tutti i media sono collegati e dialogona costantemente tra loro. La storia prende vita interagendo con la scenografia e con il racconto. ### Corpo/danza In scena saranno presenti più danzatori, la coreografia è affidata alla Direzione di Anna Basti. Attraverso i movimenti, le traslazione dei danzatori, viene definito lo spazio. Ogni gesto e relazione tra i corpi mette in risalto la severità, la disciplina e la forza di questi uomini, tutto converge dentro un unico schema che genera coralità. Una coralità che produce un unico essere che si muove unito per contrastare l’immensa forza del Mare e della tempesta e degli abissi che celano il mostro. Il suono, il video, il corpo e l’ambiente sono elementi vivi e orchestrati in tempo reale durante la messa in scena. Nella ricerca del movimento, il danzatore è immerso nella realtà circostante, è ben radicato a essa, alle radici dalle quali nasce e si sviluppa, i danzatori troveranno allestito uno spazio prove che li porterà già dai primi momenti all’interno dell’aspetto multimediale, lo spettacolo si compone come una stratificazione continua tra suono, corpo e immagine. ### Da inserire? Riferimenti drammaturgici a lavori sviluppati con intenzioni simili La ricerca su sull'accesso ad elementi "extratemporali" da recuperare attraverso la connessione di due luoghi, il design sonoro e l'elemento fisico multimediale in scena e' una ricerca innovativa per se, con alcuni casi importanti a cui facciamo riferimento. - Simon mc. Burney e il teatre de la Complicite' (UK) - FC Bergman (BE) - Gob Squad (UK) - Rimini Protokoll (DE) ## Curriculum del soggetto proponente ### Santasangre è un progetto di ricerca artistica che nasce a Roma alla fine del 2001. Espressione di un collettivo eterogeneo per formazione e personalità, i Santasangre iniziano il loro percorso con la volontà di indagare quello spazio vuoto, quella frattura che esiste oltre il linguaggio definito. Attraverso nuove forme e diversi contenuti, avviano processi di contaminazione espressiva lungo un asse trasversale capace di toccare i più significativi linguaggi artistici e performativi come il video, la musica, il corpo e l’estetica degli ambienti. La necessità che diviene il motore del lavoro dei Santasangre si spinge oltre ogni settorialità, oltre ogni esperienza complementare per concretizzarsi in un azzardo di linguaggi ampliati, sincretici e sovrapposizioni di segni. La linea che sempre distingue la progettualità del collettivo si articola in una direzione di interferenza con il presente, nelle infinite possibilità che il linguaggio artistico possiede. Partecipano al Romaeuropa Festival, al Grec di Barcellona, al Noorderzon di Groningen, al Festival Temps d’Images di Varsavia, all’Eurokaz di Zagabria, al Drodesera, al Festival delle Colline Torinesi, di Santarcangelo, Castrovillari e Polverigi, alle stagioni del Sophiensaele di Berlino, della Ferme du Buisson di Parigi e dei Teatri Stabili d’Innovazione di Napoli, Pescara, Bari, Udine, alla Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo, ed anche ad Es.terni, Short Theatre, Opera Prima, Crisalide, Enzimi e Ipercorpo. Sostenuti nelle produzioni di spettacoli dal Romaeuropa Festival, da Drodesera>Centrale Fies, dal Festival della Colline Torinesi, da Fabbrica Europa, dal Programma Cultura della Comunità Europea progetto Focus on Art and Sciente in the Performing Arts e da Bassano OperaEstate Festival. Ricevuto il contributo dal MiBAC nel settore danza nell’anno 2012. #### PREMI - Premio Ubu 2009/Premio Speciale e della menzione speciale per la sperimentazione dei linguaggi - Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti 2006 e Nuove Creatività 2008 dell’ETI. #### EDIZIONI - Iperscene a cura di Mauro Petruziello – collana spaesamenti di Paolo Ruffini - Hic sunt leones a cura di Graziano Graziani – collana spaesamenti di paolo Ruffini - Teatri del tempo presente a cura di Andrea Nanni (tutte le edizioni sono editoria e spettacolo) Art’o 27- Cultura e politica delle arti sceniche direzione di Gianni Manzella Aksè.Vocabolario di una comunità teatrale a cura di Mauro Petruziello-l’arboreto Edizioni. ### Direzione artistica: Diana Arbib, regista e artista multimediale, inizia la sua ricerca attraverso lo studio della scenografia teatrale e cinematografica. Ideatrice di spettacoli e installazioni, continua a perfezionare il progetto di drammaturgia multimediale, nel quale i differenti elementi; Il corpo reale e l’immagine, il video come luce animata e viva, il suono e l’ambiente, sono in continuo movimento e alla ricerca di un equilibrio, un’orchestrazione a servizio dell’idea, per una regia multimediale. Co-fondatrice del collettivo di ricerca artistica “santasangre”. Conduce workshop all’Istituto Europeo di Design e IUAV di Venezia, dal 2019 assume il ruolo di docente del corso Installazione Multimediale presso l’Accademia di Bella Arti di Roma. ### Coreografia ANNA BASTI Danzatrice e performer, collabora con diverse compagnie in italia e all'estero: Asphalt, Aterballetto, Linga (Losanna), Cie Twain,all'interno della quale lavorerà in qualità di interprete e di assistente alla coreografia per quattro anni; Atacama, Industria Indipendente, Gruppo E-motion, Les gens d’Uterpan (Parigi), Muta Imago per il progetto Displace e gruppo nanou. Lavora inoltre con Orazio Caiti, Juan Diego Puerta Lopez, Alessandro Berdini, Anna Redi. Dal 2013 affianca all’attività di interprete, un proprio percorso di ricerca, che porterà al primo studio per moto perpetuo_prima deviazione, presentato ad Appunti coreografici per DNA_RomaEuropa Festival e inserito nel progetto Nuove Traiettorie, curato dalla rete AnticorpiXL. Nel 2014 moto perpeto_prima deviazione viene selezionato per AnticorpiXL_Vetrina della giovane danza d’autore. Attualmente impegnata in due nuovi progetti, Unlock in collaborazione con la performer Chiara Caimmi e Perfect Day, in collaborazione con l'artista visivo Alessandro Rosa. Scopre Marosi Festival nel 2017 e da quest'anno entra a far parte del team di progettazione. Danzatrice e performer, collabora con diverse compagnie in italia e all'estero. Dal 2013 affianca all’attività di interprete, un proprio percorso di ricerca, che porterà al primo studio per moto perpetuo_prima deviazione, presentato ad Appunti coreografici per DNA_RomaEuropa Festival e selezionato per Nuove Traiettorie, di AnticorpiXL. Nel 2014 il progetto viene inserito in AnticorpiXL_Vetrina della giovane danza d’autore. Attualmente impegnata in due nuovi lavori, Unlock in collaborazione con la performer Chiara Caimmi e Perfect Day, in collaborazione con l'artista visivo Alessandro Rosa. ### Composizione sonora Dario Salvagni Compositore musicale elettroacustico, dal 2001 compone ed esegue attraverso una reglia live tutte le produzioni della compagnia Santasangre, continua la sua ricerca musicale anche nel cinema realizzando alcune colonne sonore. ### Musicista on stage LILI REFRAIN Lili Refrain è una chitarrista, compositrice e performer romana che dal 2007 ha un progetto solista in cui indaga le proprietà contrappuntistiche ed emotive della sovrapposizione strumentale e vocale. I suoi brani scaturiscono dall'orchestrazione in tempo reale di chitarre elettriche e voci che mescolano l'ambient minimalista a psichedelia, folk, blues, metal, opera lirica e virtuosismi chitarristici. La sua padronanza tecnica e il suo raffinato gusto compositivo conducono l'ascoltatore in un indimenticabile atto unico oltre i confini di qualsivoglia genere musicale. Negli ultimi sei anni ha suonato incessantemente in tutta Italia e in Europa. ### Drammaturgia e ricerca Federico Bonelli (1969, IT/NL) è un ricercatore e artista indipendente. Ha una formazione in filosofia della scienza, storia della matematica e delle arti. La sua ricerca, che comprende arti figurative, musica, cinema e teatro, è stata fondamentale per l'innovazione dei formati culturali. Bonelli non è solo un esploratore di forme estetiche ma anche un ricercatore empirico. Il suo background artistico ha incontrato prematuramente le applicazioni tecnologiche e informatiche, l'open source e la pratica quotidiana della cultura dell'hacking originale. Nelle sue attività legate all'arte contiamo un importante esperimento di pittura digitale generativa realizzato in collaborazione con Philips Research e altri artisti, il Protoquadro (2003). Qui l'artista ha creato un oggetto tecno-pittorico deterministico in continuo mutamento, mai uguale a se stesso e imprevedibile, come parte delle prime arti generative digitali. Questa ricerca è ancora fruttuosamente aperta oggi. Bonelli vede la sua produzione come "una poetica della trasformazione", espressione del tempo e dell'unità filosofica dell'insieme. La sua metodologia di Trasformazione e la pratica di laboratorio hanno trovato campi di applicazione nell'ideazione e nell'esplorazione di tecnologie di innovazione sociale. Ha partecipato come ricercatore a progetti europei a sfondo tecnologico, culturale e sociale (Culturability, H2020, CAPS) Dal 2012 dirige il laboratorio site-specific internazionale "Trasformatorio" da lui fondato e che oggi è una fondazione dedicata allo sviluppo dell'arte e della tecnologia nei contesti sociali e di rigenerazione territoriale per aree remote. È un buon oratore pubblico, ha esperienza nell'insegnamento e nel design e i suoi workshop sono spesso memorabili. - https://trasformatorio.net/?page_id=243 - https://www.linkedin.com/in/federicobonelli/ ## POTENZIALITà del MERCATO DI RIFERIMENTO** È fondamentale tenere presente che i prodotti culturali sono frutto del lavoro di un artista, fulcro centrale e imprescindibile di qualsiasi attività culturale. Senza l’artista, infatti, non esisterebbe il prodotto artistico e dunque le industrie culturali. L’attività core di un evento è composta dal nucleo performance e specificità che lo rendono unico, caratterizzato e riconoscibile rispetto agli altri (Opere scelte, allestimento, artisti, opere in cartellone, temi e linguaggi). Lo spettacolo che si vuole produrre racchiude diversi settori di interesse, la ricerca tecnologia, la professionalità artistica e una importante visone contemporanea che si evince nella professionalità dell'utilizzo di differenti media/linguaggi tenendo a mente “I tre segmenti di mercato di Hirschman” Pubblico primario Obiettivo primario 1. Creatività auto-orientata Sé stessi autorealizzazione 2. Creatività orientata ai pari Pari e professionisti del settore Apprezzamento, consenso 3. Creatività orientata al mercato Il pubblico in generale Denaro Quello su cui vogliamo affacciarci è un mercato in continua evoluzione, lo spettacolo dal vivo si arricchisce sempre più delle possibilità che le nuove tecnologie offrono. I primi mercati di riferimento sono quelli dei festival, rassegne di ricerca teatrale, di musica e danza. Un altro mercato di riferimento è quello della rete web, attraverso il live streaming, collegamento spaziale e temporale tra la sala teatrale e la nave nel mare del nord. Il progetto si pone come obbiettivo la collaborazione e il rapporto con i territori ospitanti, come già descritto, attraverseremo il tema della leggenda popolare e in particolar modo l'aspetto del racconto. Avremo incontri con scuole, centri anziani. La produzione si avvalerà di tutte le piattaforme social più adatte al mercato, in queste sarà possibile fruire in modo libero delle registrazioni raccolte dai racconti popolari, divenendo sia pubblicità per lo spettacolo che patrimonio culturale. Le campagna di comunicazione, sfrutteranno i canali radio e di stampa per raccontare e ricollegare un fatto, una curiosità popolare allo spettacolo stesso, questo discorso si sposterà su tutti i canali media di comunicazione, Instagram, twetter, Facebook ecc. verranno realizzati contenuti sia durante le prove e la progettazione dello spettacolo, sia nella distribuzione a spettacolo ultimato. ## PIANIFICAZIONE ECONOMICA FINANZIARIA E PATRIMONIALE Attraverso un'analisi di fattibilità dei costi e tempi di produzione abbiamo valutato che per realizzare lo spettacolo del Kraken la necessità economica è stimata sulla cifra di 50.000 euro circa. Il contributo della Regione Lazio darebbe una svolta economica sostanziale, oltre questo noi come compagnia di ricerca e teatro in questi anni siamo stati sostenuti da più realtà private, come Fabbrica Europa Festival, Roma Europa Festival e Drodesera, e altri festival e realtà nazionale alle quali chiediamo e aprendo un tavolo di trattative ulteriori contributi in formula di coproduzione, divenendo anche li stessi festival delle piazze importanti per le repliche dello spettacolo. Auspichiamo ad una collaborazione di coproduzione con le realtà sia sul territorio Olandese dove l'Artista Federico Bonelli vive e collabora con diverse realtà e sul territorio della Norvegia con particolare riferimento alla città di Bergen. In questa fase del progetto, vogliamo realizzare questa prima produzione desideriamo che diventi un punto di partenza per produrre adesso uno spettacolo che avrà la sua fruizione principalmente nei teatri di prosa e ricerca, ma auspichiamo successivamente di coinvolgere una produzione per poter dare luogo alla visione completa e operistica. La compagnia santa sangre si avvale di diverse tecnologie e scenografie in suo possesso, che possiamo comunque considerare come patrimonio economico, già acquisito. Santasangre è un progetto di ricerca artistica che nasce a Roma alla fine del 2001. Partecipano al Romaeuropa Festival, al Grec di Barcellona, al Noorderzon di Groningen, al Festival Temps d’Images di Varsavia, all’Eurokaz di Zagabria, al Drodesera, al Festival delle Colline Torinesi, di Santarcangelo, Castrovillari e Polverigi, alle stagioni del Sophiensaele di Berlino, della Ferme du Buisson di Parigi e dei Teatri Stabili d’Innovazione di Napoli, Pescara, Bari, Udine, alla Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo, ed anche ad Es.terni, Short Theatre, Opera Prima, Crisalide, Enzimi e Ipercorpo. EDIZIONI Iperscene a cura di Mauro Petruziello – collana spaesamenti di Paolo Ruffini Hic sunt leones a cura di Graziano Graziani – collana spaesamenti di paolo Ruffini Teatri del tempo presente a cura di Andrea Nanni Art’o 27- Cultura e politica delle arti sceniche direzione di Gianni Manzella Aksè.Vocabolario di una comunità teatro Premio Ubu 2009/Premio Speciale